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Composizione corporea, Morphogram PRO

Come si analizza la composizione corporea?

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Diverse sono le strumentazioni che ci permettono di valutare la composizione corporea e lo stato nutrizionale.

Lo stadiometro, la bilancia e il centimetro, che consentono la rilevazione di altezza, peso e circonferenze, sono alla base delle tecniche antropometriche.

La plicometria, la bioimpedenziometria (BIA), la risonanza magnetica nucleare (RMN) e la densitometria a raggi X (DEXA), considerata attualmente il gold standard per la valutazione della composizione corporea, rappresentano le tecniche strumentali più note.

Tramite misurazioni, valori e formule predittive, queste metodiche forniscono una stima della composizione corporea, presentando ciascuna specifici vantaggi e svantaggi da tenere presenti nella scelta della tecnica più idonea di analisi.

Il peso corporeo è il primo parametro essenziale per la valutazione della composizione corporea, sebbene sia da considerare un indicatore grossolano. Rappresentando la somma di Acqua Corporea Totale, Massa Proteica, Massa Minerale, Massa Grassa e Glicogeno, un suo cambiamento può dipendere, a livello molecolare, dalla modificazione di più o più di questi compartimenti.

L’altezza viene rilevata utilizzando lo stadiometro o altimetro, uno strumento composto da una barra verticale graduata in millimetri e da una branca mobile perpendicolare alla barra.

Per effettuare una corretta misurazione, è importante che la barra sia appoggiata sul punto più alto della testa.

L'Indice Di Massa Corporea (IMC o BMI)

Le misurazioni del peso ed altezza vengono solitamente messe in relazione attraverso il calcolo del Body Mass Index (BMI), definito come il rapporto tra peso, espresso in kg, e statura, espressa in metri al quadrato.

Il BMI è un indice molto utile e veloce da calcolare, ampiamente utilizzato negli studi di popolazione e come variabile predittiva per le malattie metaboliche e cronico-degenerative.

Pur essendo un ottimo indicatore, il BMI presenta dei grossi limiti, soprattutto quando viene riferito agli atleti. Non tiene conto, infatti, della costituzione fisica e delle masse muscolari del soggetto: due persone con lo stesso peso e la stessa altezza ma uno atletico e muscoloso, con il 15% di massa grassa, e l’altro obeso, con il 30% di massa grassa, presenteranno lo stesso BMI pur essendo completamente differenti.

Il BMI è quindi utile soprattutto per seguire nel tempo le variazioni ponderali di uno stesso soggetto.

Anche negli anziani perde la maggior parte della sua validità, poiché l’altezza diventa difficile da misurare a causa di frequenti alterazioni della colonna vertebrale e degli arti inferiori.

Le circonferenze corporee

Le circonferenze corporee vengono utilizzate da sole o associate alla misurazione di pliche allo stesso livello per calcolare l’area muscolare e l’area lipidica. La misura dell’area muscolare ci permette di conoscere la quantità ed il tasso di variazione delle proteine corporee nelle varie condizioni fisiologiche e patologiche, mentre la misura dell’area lipidica può essere considerata l’immagine riflessa del grasso sottocutaneo. Tutte le misurazioni devono essere eseguite con un nastro millimetrato flessibile non estensibile e senza comprimere i tessuti molli.

La circonferenza della vita fornisce utili informazioni sul rischio di morbidità e mortalità indipendentemente dal BMI ed è apparentemente correlata con il tessuto adiposo viscerale, pur mostrando variabilità interindividuali.

È utile per identificare un eccesso di adiposità addominale che riflette un aumento del rischio di complicanze metaboliche:

  • nell’uomo si ha un aumento del rischio se la circonferenza vita supera i 94 cm e un notevole aumento sopra i 102 cm;
  • nella donna rispettivamente sopra gli 80 cm e gli 88 cm.

La circonferenza dei fianchi rappresenta un indicatore di adiposità, muscolarità e struttura ossea della regione.

Il rapporto tra la circonferenza vita e quella dei fianchi viene utilizzato per ottenere un’indicazione generale sulla distribuzione ginoide o androide del grasso corporeo e per valutare il rischio metabolico legato al sovrappeso.

I valori soglia per tale parametro sono 0,80 per le donne e 0,95 per gli uomini.

La plicometria

La plicometria utilizza un calibro, detto plicometro, per misurare il pannicolo adiposo sottocutaneo presente in varie sedi corporee. Si basa sul principio che la quantità di grasso sottocutaneo è proporzionale alla quantità di grasso corporeo totale.

Permette di stimare la densità corporea e ricavare la percentuale di grasso corporeo utilizzando delle specifiche formule di conversione. Lo strumento per rilevare le pliche è comodamente trasportabile, la misurazione è semplice e la tecnica è poco costosa e veloce da eseguire.

Tuttavia, la riproducibilità dei risultati dipende enormemente dall’abilità dell’operatore e la misurazione è difficoltosa sia in ambito pediatrico sia nelle persone obese.

La bioimpedenziometria

La bioimpedenziometria (BIA, Bioelectrical Impedence Analysis) si basa invece sulla misura dell’impedenza del corpo tramite la misurazione della resistenza, della reattanza e dell’angolo di fase, ovvero valuta come il corpo reagisce, sulla base della sua composizione in cellule, fluidi corporei e tessuti adiposi, al passaggio di una corrente alternata debole e ad elevata frequenza.

La BIA fornisce un’indicazione molto attendibile sullo stato di idratazione del soggetto e fornisce inoltre informazioni sulla massa corporea cellulare, la massa extracellulare, la massa priva di grasso, la massa grassa, l’angolo di fase, l’acqua intracellulare e l’acqua extracellulare.

È una metodica veloce e non invasiva, che consente di avere informazioni qualitative rispetto al semplice dato del peso, con una buona riproducibilità, e realizzabile anche in ambito clinico sul paziente allettato, facile da usare perché informatizzata.

Tuttavia è controindicata in pazienti portatori di pace-maker o defibrillatore, nelle donne in gravidanza, in pazienti mal idratati o malnutriti.

Il mercato offre una grande varietà di dispositivi bioimpedenziometrici, con prezzi anche molto diversi: alcuni costano meno di 50 euro, altri arrivano a costare migliaia di euro.

La prima cosa da verificare quando si confrontano tali dispositivi è se sono a singola frequenza o a multi-frequenze, dato che questi ultimi sono generalmente più precisi.

Inoltre, spesso il costo riflette le funzionalità e i risultati che i diversi dispositivi sono in grado di fornire. Alcuni misurano solo la percentuale di grasso, altri danno molte più informazioni. In genere maggiore è la qualità del dispositivo, più output possono essere prodotti. Non è secondario controllare anche quali input siano richiesti per effettuare l’analisi e capire cosa il dispositivo stia realmente misurando e cosa invece sia semplicemente stimato.

L’acquisto di strumenti usati è fortemente sconsigliato, anche se in rete se ne possono trovare diversi tipi, in quanto si tratta di strumenti delicatissimi che hanno bisogno di costante manutenzione ed è sempre preferibile mantenere una continuità di riferimento con la casa costruttrice, in modo tale che possa intervenire in caso di anomalie.

Un’ ulteriore difficoltà potrebbe essere riscontrata nell’aggiornamento dei software, in continua evoluzione per ottenere analisi sempre più precise ed efficaci.

La DEXA

La metodica normalmente utilizzata per la stima della densità ossea (Dual Energy X-Ray Absorptiometry, DEXA) consente di valutare la composizione corporea con un livello di precisione molto elevato se applicata in modalità di scansione total body.

È a tutti gli effetti considerata il gold standard o metodo standard di riferimento per misurare la composizione corporea, nonostante i costi elevati, i limiti di peso e l’emissione di raggi X.

Quest’ultimo aspetto è particolarmente delicato in quanto non consente di eseguire misure ripetute tomografia assiale computerizzata (TAC) sono anch’esse metodiche molto precise, soprattutto per la quantificazione del tessuto adiposo sottocutaneo e di quello viscerale. Sono però metodiche costose e, nel caso della TAC, anche con un elevato rischio di esposizione a radiazioni.

Morphogram PRO

Il metodo Morphogram utilizza un approccio antropometrico per fornire un’analisi completa e personalizzata dello stile di vita, della composizione corporea e dello stato nutrizionale.

L’analisi smart viene svolta a partire da peso, altezza, circonferenza vita, circonferenza addome e circonferenza fianchi.

L’analisi full utilizza anche le circonferenze di polso, braccio, avambraccio, coscia e collo.

Da questi semplici dati Morphogram è in grado di stimare:

  • percentuale di grasso,
  • rischio cardiovascolare,
  • rischio di sindrome metabolica,
  • livello di attività fisica,
  • metabolismo basale,
  • dispendio energetico totale,
  • peso target,
  • distribuzione del grasso,
  • fabbisogno proteico,
  • indice di massa grassa,
  • indice di massa magra,
  • massa magra in Kg,
  • rischio di apnea notturna,
  • rischio di adiposità/muscolarità,
  • biotipo costituzionale,
  • volume addominale eccedente.

Il metodo Morphogram, comparato con i valori della BIA, ha mostrato una sovrapponibilità dei valori stimati con un tasso di variazione media percentuale dello 0,04%.

Può essere pertanto utilizzato in alternativa o in sinergia con le metodiche tradizionali.

L’utilizzo esclusivo di Morphogram consente di ridurre i costi in strumentazioni e manutenzioni e offre il vantaggio di usufruire di aggiornamenti costanti, senza dover riacquistare il prodotto e senza costi aggiuntivi.

Morphogram permette di svolgere analisi nutrizionali personalizzate e di monitorare nel tempo i progressi ottenuti dai pazienti attraverso un software intuitivo e di facile utilizzo e un metodo frutto di un’esperienza clinica trentennale e validato dalla letteratura scientifica internazionale.

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